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venerdì, 26 Aprile 2024

Il Concerto di Taranto batte quello di Roma

Oltre 100.000 persone per il Concertone di Taranto, secondo i commentatori molti di più rispetto a quello di Roma. “Sappiate che noi vi malediciamo ogni giorno per ciò che potreste fare e non fate, per ciò che avreste potuto fare e non avete fatto. Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che avete soffocato“. Così l’attore Michele Riondino, tra i più attivi organizzatori della manifestazione, già dallo scorso anno,  ha aperto il concerto.Un saluto duro e polemico rivolto alla classe politica, in particolare  al “signor presidente del consiglio, signori ministri, signor presidente della Regione, signor sindaco e signori sindacalisti”. “Perché qui a Taranto – ha concluso Riondino – salute ha un’accezione negativa, significa ostacolo alla produzione dell’acciaio”.

Subito dopo sono saliti sul palco i presentatori Luca Barbarossa, Andrea Rivera e Valentina Petrini che hanno spiegato il significato del concerto e annunciato i nomi dei cantanti che hanno aderito all’evento organizzato dal Comitato ‘Cittadini e lavoratori liberi e pensanti’, di cui fanno parte i manifestanti che il 2 agosto 2012 interruppero il comizio sul caso Ilva dei leader sindacali Camusso, Bonanni e Angeletti.
Il primo ad esibirsi è Caparezza, il cantante di Molfetta, che ha aperto il concerto con il singolo ‘Non me lo posso permettere’ del suo nuovo album. Poi, tutti hanno cantato Vieni a ballare in Puglia e La fine di Gaia, canzoni ispirate ai temi della crisi e dell’ambiente. “Per me figlio di un operaio dell’Ilva Taranto ha un significato particolare”, ha detto Caparezza.
Sono migliaia le persone che assistono al concerto, giunto alla seconda edizione. L’acquazzone della mattinata non ha scoraggiato gli spettatori giunti da ogni parte. Applausi anche a Roy Paci: “Voglio fare le condoglianze alla famiglia Riva perché noi non siamo come loro, il dolore non ci fa perdere l’umanità”, ha detto prima di cantare. Alle 18,00 c’è stato il collegamento con Gino Strada dal Sudan che si è soffermato sul caso Aldrovandi. “Un Paese civile non può avere tra le proprie istituzioni persone che applaudono gli assassini”, ha detto il fondatore di Emergency. Strada poi polemicamente ha detto “dove sono finiti i diritti delle persone? I diritti alle cure, alla giustizia, all’istruzione, ad una convivenza civile? Questo Primo maggio – ha concluso salutando i giovani accorsi al concerto e gli organizzatori Michele Riondino e Roy Paci – è l’occasione per decidere insieme di andare avanti per una battaglia di civiltà”. 
Gran finale con Vinicio Capossela, Fiorella Mannoia, Paula Turci, Diodato, Filippo Graziani, i Sud Sound system e gli Aftherours a mezzanotte gli ultimi a salire sul palco.

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